Ai piedi dei monti Sibillini rinasce la storica cartiera di Pioraco
15 settembre 2017
Nella foto l’ingresso dello storico complesso delle Cartiere Fabriano di Pioraco, ora appartenenti al Gruppo Fedrigoni (Foto Il sole 24 Ore)
A 11 mesi dal sisma di ottobre 2016, torna a vivere la storica cartiera di Pioraco, incastonata ai piedi dei Sibillini: un investimento complessivo di circa 30 milioni di euro, interamente a carico del Gruppo Fedrigoni (1.700 dipendenti in Italia e 2.860 nel mondo, ricavi record per 1,054 miliardi nel 2016), che dal 2002 ha acquisito la proprietà dello stabilimento dove si produce carta di alta qualità per il marchio Fabriano, che rappresenta parte del patrimonio culturale italiano.
«Non abbiamo fatto ricorso ad alcuna risorsa pubblica, abbiamo fatto tutto da soli – racconta il presidente, Alessandro Fredigoni –. È un fatto di cui siamo orgogliosi, perché abbiamo liberato risorse pubbliche da destinare alla ricostruzione del Paese».
Per la cartiera è stata necessaria una ristrutturazione profonda, dopo le scosse che avevano fatto implodere il tetto, che a sua volta ha abbattuto tutto il reparto produzione e distrutto le macchine continue. «Un lavoro enorme – ha fatto notare il numero uno del gruppo cartaio – per via della complessità del sito e per la necessità di sgomberare circa 400 tonnellate di macerie».
Poco meno di tre mesi per portare via le macerie e sei mesi per ricostruire tutto ex novo. Paolo Stella, amministratore dell’azienda edile che porta il nome del padre Edo e che ha sede a Fiumata, a pochi chilometri da Pioraco, ha parlato dell’«intervento di ripristino privato più grande realizzato finora nell’area del cratere», per il quale sono state necessarie 50mila ore di manodopera. Se l’ala ricostruita dopo il terremoto del 1997 è rimasta in piedi, infatti, la parte crollata a ottobre sorso (circa 2mila mq) è stata completamente ricostruita in collaborazione con la Tonelli di Chiari (Brescia) e su progetto dello Studio Crew: ora lo stabilimento ha un nuovo tetto in legno e una solida struttura antisismica, grazie all’utilizzo di armature in acciaio poste all’interno del cemento armato.
Nelle prossime settimane sarà completata l’operazione di messa in opera delle linee produttive, con l’obiettivo di riprendere l’attività entro la metà del mese di dicembre, con il rientro dei 147 addetti che finora hanno potuto lavorare negli altri 8 stabilimenti italiani del gruppo, a cominciare da quello di Fabriano. «Questo ci ha permesso di non fare ricorso alla cassa integrazione – secondo Fedrigoni – e, contemporaneamente, attraverso una nuova organizzazione del lavoro, consentito uno scambio di conoscenze, competenze ed esperienze sulle gamme di prodotto proveniente da Pioraco che ha arricchito tutti».
Accanto all’aspetto produttivo, rimettere in moto la cartiera, che ha 753 anni di storia, ha un positivo impatto sociale: in un borgo di mille anime e nel giorno in cui si celebrava la Festa dei cartai, quello stabilimento torna a rappresentare «la vita e il sostegno per tante famiglie», come ha ricordato il sindaco Luisella Tamagnini.
di Michele Romano